Battiscopa o zoccolino che dir si voglia. Baseboard per gli anglofoni.
Dice Wikipedia, battiscopa è un rivestimento a bordo, che copre la parte inferiore di una parete interna della stanza, coprendo il giunto tra la superficie della parete e il pavimento.
E’ un elemento che ha molteplici motivi per esistere:
– protegge il muro durante la pulizia, evitando che scopa o straccio lo sporchino;
– copre la parte terminale della pavimentazione che non è mai perfettamente aderente alla parete;
– rifinisce l’attacco a terra della parete.
Il battiscopa costituisce, a mio avviso, un vero e proprio tema progettuale, in grado di influenzare la percezione dello spazio nel suo complesso.
E’ un tema a me molto caro. Perché io ODIO il battiscopa.
Ed è una vita, professionale, che rincorro la possibilità di eliminarlo definitivamente dai miei progetti!
Purtroppo, la sua eliminazione viaggia di pari passo con maestranze altamente qualificate in grado di svolgere un lavoro di cesello nella posa del pavimento e nella rasatura delle pareti. Che, per ora, risultano non pervenute!
Non starò qui a raccontare le mie disavventure con imprese e zoccolini, ma consideriamolo come uno degli elementi che permette di determinare l’affidabilità di un’impresa. Ovviamente per i lavori successivi, perché finchè non ne posano uno… non potrai mai saperlo!
Esistono numerose teorie che riguardano il rapporto tra il battiscopa, il pavimento, la parete e le porte, sia in termini di finitura superficiale che in termini di colore.
Io ho delle convinzioni sulle quali non transigo. Ammetto, sì, delle eccezioni, ma opportunamente giustificate!
Secondo me, pavimento e battiscopa non devono necessariamente essere dello stesso materiale, ma mostre (la cornice che circonda le porte) e battiscopa devono essere identici.
Inoltre, il colore delle pareti può essere diverso dallo zoccolino, anche più scuro.
Esigo che, nel caso di rivestimento in piastrelle e pavimento in parquet, lo zoccolino non venga posato. Lo stesso nel caso di pavimento in resina.
Quando mi rassegno alla sua esistenza, lo ammetto solo molto basso o molto alto. Mai nella sua altezza standard di 7-9 centimetri!
E veniamo ora alla mia selezione di immagini.
Inutile dire che mi piacciono tutti. Ma che sforzo… 😉
- Ecco l’esempio dell’effetto che fa la sua assenza: pulizia e rigore. Bravo il parquettista e brava/o chi lava il pavimento!
- Qui è stato creato uno scuretto (un incasso nel muro, che crea un’ombra) alla base della parete. Anche qui, bravi tutti! Bello l’accostamento dei colori e dei materiali.
- C’è poi il caso in cui lo scuretto viene realizzato a pavimento, anziché a parete. Si si, già vi sento: ‘…e poi come si pulisce in quella fessura che si crea?’. Io non lo so, magari con un potente aspirapolvere?
- Anche qui un battiscopa che non sporge dalla parete. E’ realizzato a filo, con uno scuretto che ne definisce la presenza, dello stesso colore della parete. Lavoro di cesello…
- Uno zoccolino piccolo piccolo uguale al pavimento. Avrei voluto vedere anche le porte per farmi un’idea complessiva!
- Un’immagine in cui è chiaro il pensiero progettuale che ha coordinato le porte con il battiscopa: molto bello!
- Beh, questo battiscopa è semplicemente bellissimo! Talmente esasperato nelle sue forme e nella dimensione, ed anche nel suo contrasto con il colore delle pareti, da assumere il ruolo di protagonista indiscusso di un ambiente comunque molto sobrio. Bravo il falegname, oltre che il progettista!
- Un’altezza classica con un accostamento di materiali e colori che comunque mi rende apprezzabile la sua presenza!
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Si, quest’ultima immagine è un mio progetto: tante chiacchiere sui battiscopa e poi ne ho scelto uno standard!
A volte, però, bisogna fare i conti con il budget e con le capacità dell’impresa scelta, e così anche l’architetto più deciso deve scendere a compromessi.
Attenzione al rapporto tra spessore del battiscopa e spessore delle mostre delle porte.