|Buon Anno nuovo, ragazzi!|
Probabilmente oggi Lina Bo Bardi sarebbe stata una delle design blogger di maggior successo.
Lei, così all’avanguardia. Laureata in architettura a Roma nel 1939, contribuisce alla fondazione del mensile Domus e della rivista A, fino a collaborare con Grazia in una rubrica in cui presenta soluzioni e modelli di uso pratico per la casa.
Per poi andarsene, appena sposata, in Brasile…
Mi incuriosiva questa donna di cui sapevo così poco. La mostra in corso al Maxxi di Roma per il centenario della sua nascita, le mails di Europaconcorsi con il suo nome nel titolo… insomma, non potevo continuare nell’ignoranza.
Ho scoperto un’architetto stimata dai suoi colleghi, con incarichi prestigiosi ed un’architettura materica molto viscerale. Donna molto impegnata in azioni politico-ideologiche, lascia lentamente andare il pensiero occidentale per abbracciare quello del continente latinoamericano, diventando un tutt’uno con esso.
L’hanno definita ‘l’architetto donna più importante del XX secolo’ (Domus). Indubbiamente ce ne sono state molte altre, ma è fuori discussione quanto la sua architettura sia stata unica.
||Per maggiori dettagli, c’è il post della mia amica Raffaella di Kitchen Tips||
Uno fra tanti: il progetto della casa progettata per sé ed il marito, la Glass House a São Paulo.
La natura è ovunque, quasi a dominare sul costruito. Un costruito che resta in secondo piano con i suoi esilissimi pilastri e le sue vetrate senza fine, affascinante per la sua contemporaneità quasi senza tempo.
Queste immagini… Ambiente vs Architettura: 6-0 6-0, vero?
Ok, confesso. La mostra al Maxxi non l’ho ancora vista (magari qualcuno ricorda della scarsa propensione familiare per il Maxxi), ma giuro che andrò presto. Chi viene?
Credits: © Iñigo Bujedo Aguirre – www.archive.inigobujedo.com