Sapete cos’è che mi commuove più di tutto in questo mestiere di architetto?
Vedere un opera che nasce , cresce, viene inaugurata e vissuta.
Immaginare che un giorno su quel massetto sporco e gelido, proprio lì, qualcuno riderà piangerà griderà salterà.
E quella carpenteria metallica che io tanto amo diventerà parte della vita di famiglie che neanche ne immagineranno l’esistenza.
Nessuno immaginerà nemmeno la fatica che c’è stata, fatica di uomini e donne che hanno trascorso giornate intere nella polvere, al caldo e al freddo.
Per costruire un contenitore di vite, di gioie e di dolori.
Questo è ciò che più mi commuove di questo mestiere.
Basta però un veloce pensiero ad Expo 2015 per trasformare ogni commozione in rabbia indignazione vergogna.
Ma, tranquilli …mancano solo 184 giorni…