Si, lo so, latito…
Latito come blogger, latito come madre, e latito pure come moglie.
Quest’ultima latitanza è un po’ un concorso di colpa, essendo sposata con un assente per antonomasia.
Ma le altre due… Cavolo, quanto mi pesano!
Mi ritrovo a preparare gare d’appalto per una impresa di costruzioni abbastanza nota.
E mi piacerebbe pure.
Si fanno discorsi di strategia, prezzi, progetti architettonici, cantierizzazione, insomma… abbastanza fico! Era un mio desiderio lavorare per un’impresa, mancava solo chi costruisce nel mio palmarès-curriculum. Quindi, bene no?
NO!
Sono qui sola, in una camera d’albergo, seduta a guardare i tetti di Milano.
Ho appena terminato una chiamata via FaceTime con mio figlio che è a casa con i nonni, immediatamente dopo aver salutato via Skype mio marito che si trova a São Paulo.
E scrivo.
Ho capito quanto Pattibum sia una parte fondamentale della mia qualità di vita. Ho bisogno di scrivere per rilassarmi e ritrovare la mia dimensione.
Sto rinunciando a molto per il mio lavoro.
Ma, in questa Italia di oggi, ci sono altre chances per poter continuare ad essere un’Architetto?